venerdì 10 luglio 2015

Allattamento materno e svezzamento. L'esperienza mia e di Ludovica.


La nostra avventura con la conoscenza del cibo da parte della piccola Luli continua. Ludovica ama ancora molto il latte di mamma e ovviamente continua a trarne benefici. Di questa esperienza ne abbiamo giovato entrambe e devo dire che anche l'approccio con i cibi in generale da parte della signorina è davvero easy e naturale. Ludovica ama molto mangiare con le sue manine e toccare ogni cosa commestibile le si ponga davanti. E' una bimba di 13 mesi molto autonoma e da sempre poco propensa alle pappine classiche seppur non disdegna alcune cosette tipiche dello svezzamento classico come la minestrina con brodo vegetale e formaggio che spesso vuol mangiare alla sera.
In giro sento di molte mamme che hanno sposato totalmente l'autosvezzamento. Ecco, io non sono riuscita ad essere così coraggiosa, ma piuttosto ho cercato di seguire le preferenze della mia piccolina. O meglio, seppur seguendo alcune linee guida consigliate dalla nostra pediatra ho poi cercato di seguire sia il mio corpo (ovvero la produzione di latte che inevitabilmente ogni mamma che allatta deve gestire) che i gusti di Ludovica. E devo dire che per noi questa strategia sembra funzionare. Non mi dispero se per una volta non vuol mangiare e soprattutto non insisto (come invece a volte facevo con il mio Tommaso) se decide che magari a pranzo o a cena non ha voglia di mangiare ma piuttosto vuol mangiare con noi e poi vuol prendere un pò più latte. E, all'inverso non me la prendo se magari una sera ha gradito talmente tanto la cena e poi vuol prendere meno latte e addormentarsi senza poppare.
Tutto questo per dire che allattare al seno è importante, inevitabilmente. E, credo che debba anche essere un gesto naturale e che non abbia bisogno nemmeno di tante sponsorizzazioni in più. Però credo anche che ogni mamma, ogni donna che sta per avere un figlio o che ha appena partorito debba poter scegliere in totale autonomia come affrontare al meglio il post parto e le prime settimane/mesi di vita del proprio cucciolo e proprio per questo credo che affidarsi a persone competenti del settore possa fare la differenza come ad esempio affidarsi alla consulenza di alcune associazioni pertinenti come La leche league o la IBCLC .
Associazioni serie, competenti con personale qualificato che sa offrire il supporto adeguato alle esigenze di una neo mamma. Io ad esempio ho fatto così per la mia seconda figlia.

La mia non vuole essere uno sponsor ma credo che diffondere la presenza di queste associazioni possa essere utile ad ogni donna. Perchè credo che la conoscenza, l'informazione, la curiosità possa fare sempre la differenza. Anche e soprattutto in questo caso.

Oggi dunque mi appresto a fissare in queste pagine un piattino davvero divertente e gustoso. Utile sia per lo svezzamento che per un pasto in famiglia sano, nutriente e buono, il che non guasta.


Pastina verde 
Ho tagliato grossolanamente una piccola zucchina chiara (bio, dell'orto dei miei suoceri) e
l'ho stufata in un padellino con due cucchiai di acqua, un cucchiaino di olio extra vergine di oliva, 
la punta di un cucchiaino di spezie essicate miste (le nostre home made con origano, timo, basilico e maggiorna) e ho cotto. Dopodichè ho frullato con il minipimer aggiungendo un goccino di acqua fino ad avere una cremina liscia. Ho cotto la pastina (io Alce Nero, la nuova linea per l'Infanzia).
Ho scolato e condito con la salsina di zucchine. Ho unito un bel cucchiaino di parmigiano e un cucchiaino di robiola fresca. Giro di olio extra vergine a crudo.

Una vera delizia che ovviamente tutti qui da me hanno gradito.



       E poi, lui. Il romantico di casa nostra che non ha saputo resistere e mi ha raccolto un fiore. 
Adorabile, no?!




lunedì 29 giugno 2015

5 anni di te


Sono passati 5 anni da quando sei nato. 5 anni da quando ti ho sentito piangere per la prima volta. 5 anni che ci viviamo intensamente tanto da non ricordare più come era prima che arrivassi. Con te, per la prima volta, ho capito che la mia vita sarebbe cambiata definitivamente e che l'istinto materno esiste, eccome. Sei un ometto ormai, anche se tu vuoi essere definito ancora un bimbo piccolo. Ti piacciono le coccole, i baci, gli abbracci. Ti piace parlare, tanto. Parli in ogni momento e di qualunque cosa. Amo la tua curiosità, la tua voglia di capire. Amo le tue domande sempre pertinenti (anche se a volte è difficile stare dietro a tutti i tuoi ragionamenti), il tuo essere sempre attento a ciò che ti succede intorno. La tua intelligenza mi riempie il cuore e la tua gentilezza d'animo mi rende fiera di te. Tu che dici sempre grazie e chiedi per favore. Tu, che non ti ho mai visto fare uno sgarbo a qualche altro bimbo. Tu, che sei sempre attento ad essere educato. Tu, che ogni tanto sei geloso della tua sorellina ma poi la riempi di baci. Tu, che smetti subito di fare i capricci quando capisci che non servono. A te, che sei la parte migliore della nostra vita. A te, che ti amiamo sopra ad ogni cosa.

Tommaso ha dunque festaggiato 5 anni. Ha deciso che la sua festa sarebbe stata un DINOSAUROS PARTY. Ha deciso chi avrebbe voluto vicino a se quel giorno. Compagnetti di scuola, mamma, babbo, sorellina, nonni e zii. Ha le idee chiare Tommaso.
Ed io ho semplicemente assecondato i suoi desideri e ho allestito insieme a lui il giardino di casa nostra per il giorno della sua festa. Come sempre credo le foto mi aiutino a fissare i momenti più importanti della nostra vita, momenti che vorrei ricordare per sempre. Proprio come questo.



Per la festa di Tommaso abbiamo scelto di allestire sia un buffet dolce che uno salato. Pizza per tutti, paninetti con salumi vari, fritto misto a cura di mia suocera, ciambelline con glassa al cioccolato fondente e al cioccolato bianco fatte con la donut maker (a breve la ricetta), una grandissima brioche a forma di 5 decorata con nocciolata e confettini colorati. Torta dei dinosauri (per la base ho usato la ricetta della mud cake di Valentina e farcito con una mousse di mascarpone, panna e qualche cucchiaiata di Nocciolata).
Alcune decorazioni della festa vengono da qui.
Il quadretto con scritto Happy birthday Tonmmaso invece è opera mia. Mi sono divertita un mondo a personalizzare un pò la sua festa.
Anche i cappellini sono stati un'idea del piccolo ometto che ha deciso di dedicarne alcuni rosa alle sue amichette.
Per la magliettina dinosauresca che indossa Tommaso ho semplicemente preso un modello di dinosauro ad ispirazione, l'ho riprodotto su di un foglio bianco e poi l'ho ricalcato con i colori per tessuti sulla maglietta. Infine ho colorato a piacere. Anche per le scritte ho usato lo stesso procedimento.

 
                                    E poi Lei con la sua nuovissima magliettina di Souricette. Deliziosa!






Vederti felice della tua festa è stata un'emozione fortissima che ho stampato nel mio cuore e nella mia mente.
                                                         Sei il mio piccolo grande ometto.






     Federica

mercoledì 24 giugno 2015

Un anno.


Una nuova avventura. Un anno di emozioni provate ma nuovamente forti. Un anno di latte, di coccole, di amore, di attaccamento. Un anno di poco sonno (il mio), un anno di tanto sonno (il tuo) sul mio seno. Un anno di sorrisi, di pianti, di gioia, di consapevolezza. Un anno di amore fraterno. Un annodi amore raddoppiato. Un anno di scoperte. Un anno di te. Ti auguro una vita piena di amore, serenità, curiosità, bene e consapevolezza, mia piccola principessa.

Giugno è per noi un mese importante. Le nascite dei nostri bimbi, Tommaso e Ludovica. 5 anni e 1 anno. Un mese pieno di canzoncine, attese, feste, regali, amore. Qui, tengo sempre a fissare i ricordi delle cose fatte in famiglia. Non potevo quindi non fissare nella mia mente anche il tuo primo compleanno. Festeggiato qualche giorno fa. Un pomeriggio divertente e sereno. E visto che il tuo compleanno è già passato, ci prepariamo a festeggiare anche quello di Tommaso che verrà prestissimo e che poi fisserò ancora una volta tra queste pagine.




Amo le feste, amo curarne ogni dettaglio, con amore e dolcezza perchè so che lo faccio per le persone più importanti della mia vita. Alla festa della nostra principessa ho preparato una torta al limone con una cremina di yogurt e tanta frutta fresca, dei piccoli cupcakes completamente senza uova e senza burro con una ganache al cioccolato fondente. Per il buffet salato invece abbiamo optato per dei piccoli panini al latte farciti con salumi vari e piccoli panini con grigliata mista a cura del mio maritino.


Per la decorazione della torta ho preso spunto da lei. Mentre per la base ho seguito le istruzione della sponge cake di Dolci a gogò. Per la farcia invece ho optato per una marmellata di frutti di bosco alternata ad una crema di mascarpone, panna e zucchero a velo.
Tutto qui.


Torta al limone
Liberamente tratta da qui
Ho montato bene 3 uova con 150 gr di zucchero e la scorza di un limone. Ho poi unito 100 gr di acqua e 100 gr di olio di semi di girasole e il succo di 1 limone. Infine con una spatola ho unito 230 gr di farina di farro e 1 bustina di lievito vanigliato BIO e 1/2 cucchiaino di bicarbonato.
Ho infornato a 180° per 45 minuti in uno stampo da 22cm. Una volta fredda, ho tagliato la torta a metà ed ho steso la cremina di yogurt (ovvero ho mescolato 4 cucchiai di zucchero a velo con 2 cucchiai di acqua ed unito uno yogurt agli agrumi magro). Ho chiuso la torta e riposto in frigo. Prima di servirla ho glassato con un velo di cremina rimasta e decorato con i frutti di bosco.

Cupcakes al cacao
Di solito per questi dolci "senza" mi ispiro alle sue ricette
In una ciotola ho unito 200 gr di farina '00 e 30 gr di farina di riso integrale con una bustina di lievito per dolci BIO e 1/2 cucchiaino di bicarbonato e 30 gr di cacao amaro . Ho miscelato.
A parte ho scaldato leggermente 220 ml di latte di riso (ma anche alla mandorla) con 120 gr di zucchero integrale di canna e poi unire 60 ml di olio di semi di girasole. Versare i liquidi nei secchi e mescolare bene. 
Versare nei pirottini e cuocere per 15-18 minuti a 180° ventilato.
Per la ganache sciogliere 150 gr di cioccolato fondente in 200 ml di panna calda. Raffreddare e montare.
Decorare a piacere.

Panini al latte da buffet
Per questi vi rimando direttamente alla sua ricetta. Io semplicemente uso la planetaria per impastare e sostituisco la parte grassa (burro e olio della ricetta) con solo olio di semi di girasole (uso 60 gr) formo delle piccole palline da 40 gr che lascio lievitare fino al raddoppio e poi metto a cuocere.





 Federica

lunedì 22 giugno 2015

Nuova stagione, nuovo "vestito" e.. una teiera!


Ho aspettato un pò, ho aspettato che il momento fosse quello giusto, che fosse quello giusto per me.
Ho cercato, tanto. Poi ho trovato il suo blog e ho capito che era giunto quel momento che aspettavo da un pò, per l'appunto.
Ho contattato Simona di MaPetitHome e da lì a qualche giorno il mio blog stava subendo una vera e propria trasformazione. Va tutto bene, ora. Grazie a lei ora il mio spazio mi rappresenta ancor di più e la teiera è il simbolo delle mie adorate colazioni insieme alla mia famiglia. Noi quattro intorno ad un tavolo.
Ricomincio da qui. Ancora una volta. La vita si e ti trasforma. I sogni si avverano. Almeno qualche volta. Ed io non smetto mai di crederci.
Le mie passioni pure sono sempre in divenire. Amo fare dolci e ultimamente ho scoperto un amore anche per l'arredamento, lo stile nordico, le feste (le nostre, soprattutto) che mi piace a dismisura personalizzare, creando e ricreando decorazioni sempre nuove. E anche la mia casa è in pieno "divenire" proprio come il mio blog. Ho spostato, aggiunto, tolto e personalizzato molti suoi angoli. Ne avevo e ne continuo ad avere bisogno. E le protagoniste di questi cambiamenti, ultimamente, sono proprio le stampe con scritte e disegni che ricordano tanto il nord, con colori pastello e decorazioni geometriche. E un blog che mi piace da matti seguire, oltre che MaPetitHome, è Pink Frilly, davvero pieno di idee e spunti.

Sotto, oltre ad un'idea per una pausa vitaminosa ho voluto inserire anche una stampa che mi sono divertita a creare e che ho prontamente stampato ed appeso nel mio salone di casa.
Dunque, grazie a Simona che ha saputo rendere reale ciò che immaginavo e che mi ha pure regalato un post intero nel suo blog, eccolo qui.


Centrifugato "rosa" ai frutti di bosco
Semplicemente inserire in una centrifuga o in un estrattore una carota, 
una manciata abbondante di ribes bianchi (o rossi), una manciata di lamponi e un'altra bella manciata di fragoline di bosco (ma anche fragole).
Versate il centrifugato in una  bella caraffa 
e aggiungete due cucchiaini di zucchero grezzo di canna se volete.
Bere come se non ci fosse un domani!




E siccome nella vita amare e sorridere fanno bene. Ecco la stampa che spero me lo ricordi sempre!

Federica

domenica 3 maggio 2015

Crostata leggera per tirarci su.


Ci ho preso gusto ad "alleggerire" i dolci che propongo qui a casa. E tutti sembrano comunque apprezzare le modifiche. Non che disprezzi i dolci classici.. eh! Quelli però cerco di lasciarli per occasioni un pò più particolari. Così mangiamo dolci buoni senza troppi sensi di colpa.
Anche perchè i dolcetti qui ci servono. Tra i risvegli notturni di Ludovica (latte di mamma dipendente) e raffreddori, tosse e febbre varie (soprattutto di Tommaso che poi li offre a tutti) un pò di energia extra non guasta.
Dicono che quest'anno il virus influenzale è davvero arrabbiato, da voi come è? Da noi nero direi, i miei picoletti si sono beccati più influenza tra febbraio, marzo e aprile senza tralasciare maggio che durante tutto l'inverno. Ma che vogliamo fare? L'organismo dei bimbi impara a proteggersi da virus e batteri anche e soprattutto conoscendoli, potremmo parlare di  fisiologici scambi, no?!
Fatto sta che spero nell'arrivo dell'estate, del sole che asciuga ogni residuo di tosse & co. e che ci permetta di stare fuori casa senza la paura di un colpo di vento o di pioggia improvvisa. Insomma vorrei tanto andare al mare, si è capito?

Oggi come preannunciato all'inizio vi parlo di un dolcetto facile e veloce, molto leggero e davvero delizioso. Una coccola senza troppi grassi. Una crostata leggera fatta con olio di semi di girasole BIO, mandorle, e poco altro. Da fare subito, insomma.
Crostata leggera 
Vista da lei  e rivisitata solo un pochino.
200 gr di farina tipo 2 bio
60 gr di farina di riso integrale bio
40 gr di mandorle tritate finemente
70 gr di zucchero di canna 
(io l'ho provata anche con 70 gr di sciroppo di riso, buona in entrambi i modi) 
70 gr di olio di semi di girasole
1 cucchiaino di lievito per dolci vanigliato bio
acqua fredda (la ricetta originale dice qb io ho calcolato circa 60-70 gr di acqua)

marmellata a piacere (la mia confettura ai frutti di bosco)

Molto semplice: in una ciotola riunire tutti gli ingredienti secchi e aggiungere l'olio. 
Sabbiare l'impasto sfregandolo tra le mani molto bene così da ottenere la consistenza della sabbia.
A questo punto unire piano piano l'acqua fredda e creare un impasto compatto.
Riposare in frigo 30 minuti.
Dopodichè stendere come una crostata consueta, distribuire sopra la confettura. 
Cuocere a 180° (io ventilato) per circa 30 minuti.


E' davvero un'ottima base per crostate. Rimane friabile ma non dura anzi piuttosto morbida.
E' ottima anche il giorno dopo coperta magari da una campana di vetro.
Pochi grassi, ma tanto gusto!




Federica





giovedì 16 aprile 2015

Ciambelline al forno con yogurt (per bambini). Senza uova e senza burro.


Mi piace tantissimo sperimentare. In cucina.
Ultimamente i miei orizzonti in fatto di cibo si sono allargati. Ulteriormente direi. Non sono mai stata una persona chiusa, mentalmente parlando. Ho sempre amato conoscere, stupirmi, sperimentare, appunto. 
Anche nello studio, nella professione non mi sono mai accontentata. Questo no. Ho sempre studiato, oltre quello che mi veniva assegnato perchè sentivo che dovevo farlo, per me. Anche il giorno della mia tesi il complimento più bello, forse, è stato quello del mio professore che presentando me e la mia tesi disse: "Se non l'avessi ad un certo punto fermata sarebbe andata oltre ed oltre in questa ricerca (sulla Grafomotricità: fisiologia e patologia: un argomento affascinante, per me... si lo so sono un pò strana!).
Che ridere e che soddisfazione. 
Tutto questo per dire che proprio come lo studio delle materie che amo (pedagogia e sorelle) anche la cucina per me è fonte inesauribile di scoperta. Fortunatamente a casa mia ogni esperimento è sempre ben accettato da tutti. Infatti quando provo lo faccio sempre con amore e questo forse lo sentono, qui a casa.
Ultimamente sono infissa con alcuni cereali & co. miglio, avena, orzo, farro ma apprezzo anche sperimentare con legumi vari, lenticchie rosse, ceci. Insomma attenta all'alimentazione lo sono sempre stata ma ora, ora ancora di più. Infatti complice la seconda esperienza con lo svezzamento, questa volta di Ludovica, mi piace provare e proporre cibi sani ma anche buoni a tutta la mia tribù. Fortunatamente in questa seconda gravidanza ho avuto modo di documentarmi moltissimo soprattutto sull'allattamento al seno e devo dire che l'incontro con una bravissima consulente IBCLC mi ha davvero aperto un mondo. Ho capito la perfezione del latte materno, ho potuto toccare con mano le potenzialità tutte naturali di questo alimento perfetto. 
Allatto Ludovica da ormai quasi 11 mesi e questa esperienza, per ora, non sembra ancora voler volgere al termine. Lei infatti ama il "latte di mamma" e ha un approccio molto naturale verso il cibo, apprezza soprattutto cibi semplici che può tenere in mano. Non ha mai apprezzato, invece, omogeneizzati industriali. Infatti una volta ogni due settimane la mia cucina si trasforma in un'officina di omogeneizzati (tra le altre cose semplicissimi da fare e da congelare!). 
E ovviamente grazie a tanti bellissimi blog vegani e non, ho capito quanto importante sia conoscere, documentarsi e sperimentare. Ho conosciuto tantissimi cibi e unioni fra cibi che ne potenziano il valore nutritivo che prima neanche mi immaginavo. Non sono vegetariana, vegana ma amo un'alimentazione sana ed equilibrata, per me. per mio marito e per i miei figli. E poi amante delle preparazioni dolci come sono, ho capito che i dolci vengono buonissimi anche senza molte cose (uova, burro & co.). Non ho mai abusato di questi ingredienti diciamo "ricchi", ma ora che sto imparando e conoscendo, capisco che ci sono tantissimi modi di dire che un piatto o un dolce è buono.
Proprio come queste ciambelline buonissime anche senza uova e senza burro. Cotte in forno. L'impasto è un semplice impasto allo yogurt con pochissimo zucchero di canna e pochissimo lievito che ho preso in prestito da Susy. Mentre l'idea di farci delle ciambelline mi è venuta in mente vedendo le meraviglie che aveva creato Cinzia di Mammarum da cui prendo parecchi spunti per la preparazione di torte e biscotti senza ma comunque deliziosi per i miei due bimbetti.

Ciambelline al forno con yogurt senza uova e senza burro

Nella planetaria ho miscelato con la frusta a foglia 450 gr di farina tipo 1 
con 60 gr di zucchero di canna e 1 cucchiaio di malto di riso e 2 gr di lievito di birra disidratato.
Ho unito uno yogurt bianco da 125 gr e 180 gr di acqua tiepida e 90 gr di olio di semi di mais.
Ho impastato per 5 minuti e poi ho sostituito la foglia con il gancio ad uncino e ho continuato 
ad impastare per circa 15 minuti aggiungendo altri 40 gr di farina circa cucchiaio dopo cucchiaio.
Fino ad incordatura.
Ho coperto e fatto lievitare per circa 3 ore.
Dopodichè ho ripreso l'impasto e fatto due pieghe di tipo 2.
Poi ho rimesso a lievitare sotto una campana d vetro per 1 ora circa.
Ho formato le ciambelline (circa 21) e lievitato ancora per circa 45 minuti.
Ho cotto in forno a 180° per circa 15 minuti. Ma controllatele a vista.
Nel frattempo ho sciolto 200 gr di cioccolato fondente al 72% a bagnomaria.
Appena sfornate ho immerso per la parte sopra ogni ciambellina nel cioccolato fuso tiepido.
Molto semplice, no?!










Federica


lunedì 9 marzo 2015

Il romanticismo è nell'aria. Mini pie mele e more.


I sogni son desideri. Così diceva la fata di una delle favole più belle mai narrate, almeno per me. Cenerentola. Adoro quella storia d'amore. Adoro il lieto fine, amo pensare che le cose belle succedono, prima o poi. I desideri ci aiutano a sognare e sognare ci aiuta a vivere con più leggerezza, così credo.
Desiderare, amare, sognare sono tutte azioni che implicano emozioni forti, positive, dinamiche, proprie dell'essere umano.
Amare poi è la parola più bella e piena, presente nel nostro vocabolario mentale. Se pensiamo un attimo anche al suono della parola Amore oltre che al suo significato ci potremmo accorgere di quanto melodiosa sia la sua pronuncia. L'amore per una persona, per i propri genitori, per i propri figli, insomma purchè si ami questo sentimento ci sta sempre bene.
In questo momento della mia vita ad esempio Amore è una delle parole che più uso quotidianamente. E parlo si di mio marito ma, soprattutto dei miei due bimbi. Loro che con le risate, i giochi, le canzoncine, le liti si conoscono ogni giorno di più e ogni giorno si amano un pò di più. Loro che insieme esplorano il mondo. Lui che aiuta lei nei suoi primi passi. Loro il dono più entusiasmante della nostra vita.
Nel post precedente vi parlavo delle mie speranze, oggi dei miei desideri e dei miei sogni. Insomma sono in vena di romanticismo e di leggerezza. Spero si senta nell'aria.

Anche il dolcetto di oggi respira la stessa aria. Un dolce con la frutta dentro. Apprezzatissimo da tutti qui a casa. Mele e more, prontamente congelate quando di stagione. I miei soliti dolci di casa. Ma che ci posso fare se li amo alla follia?

Mini pie con mele e more
Liberamente ispirata da lei
Per la pasta brisè: Ho impastato 300 gr di farina bianca (Tipo1) con 140 gr di burro, 
20 gr di zucchero di canna e 3-4 cucchiai di acqua freddissima giusto il tempo di ottenere un panetto.
Ho messo in frigo per 30 minuti.
Nel frattempo ho sbucciato 2 mele e tagliate a pezzetti. 
Le ho messe in un contenitore con una manciata generosa di more ancora surgelate.
Ho unito la scorza e il succo di mezzo limone biologico e due cucchiai abbondanti di zucchero di canna.
Ho lasciato macerare.
Ho steso la brisè e ritagliato tanti cerchi quante erano i miei stampini.
Ho adagiato ogni cerchietto nel suo stampino, bucherellato il fondo e versato due cucchiai di frutta macerata.
Ho richiuso con un altro cerchio di pasta facendo aderire bene i bordi.
Ho spennellato con un pò di liquido della frutta.
Ho cotto in forno statico a 180° per circa 20-25 minuti.

Le ho sfornate e mangiate ancora tiepide.
Romantiche al punto giusto, buone da morire.   



Federica  


giovedì 26 febbraio 2015

Pane morbido. In fondo sperare non guasta mai.


Di sperare non ho mai smesso. O meglio, sperare è qualcosa che fa parte un pò di tutti noi, intendo come persone.
Non sono un'ottimista, questo no. Non lo sono mai stata. Ma di speranza ne ho sempre un pò. Quando mia mamma morì, decisi che non avrei più sperato in nulla perchè non c'era più nulla in cui sperare. Non è stato così, neanche quella volta. Quell'esperienza mi ha profondamente cambiato, intendo la sua malattia, la sua e la nostra sofferenza quella fisica e quella mentale. Ma la vita mi ha fatto capire che la speranza non sarebbe dovuta spegnersi, neanche di fronte alla morte. Di mia mamma ricordo tutto. La sua flessione di voce nel pronunciare il mio nome. Le sue mani. Il suo sorriso. I suoi occhi. Ricordo persino i segni che aveva intorno alla bocca. E anche nel solo ricordala spero e spero ogni volta di non dimenticare nulla di lei. Anche questa è speranza in fondo.

E poi la vita ha fatto di nuovo capolino. Infatti la nascita di Ludovica ha per me qualcosa di quasi magico. E' un pò come se mia mamma avesse voluto darmi un segno. Avesse voluto dirmi che la speranza, la stessa grazie alla quale lei ha lottato, non doveva esaurire la sua magia. Tommaso è stato un dono. Ludovica è stata una conferma che alla speranza non bisogna mai rinunciare. E dunque, grazie ai sentimenti positivi che hanno accompagnato da sempre la vita di mia mamma e che lei con amore ci ha insegnato, sono convinta che di sperare, amare, credere non ce n'è mai abbastanza e che questi sentimenti sono un pò come delle matrioske. L'uno è l'involucro dell'altro, legati indissolubilmente.

E un pò anche con questo pane ho sperato. Ho sperato che venisse bene. Che il suo profumo invadesse la cucina. Che fosse, insomma, buono.
Lo era. Anzi lo è. E' davvero buono. Sperare è importante perchè ci fa bene e ci fa continuare a credere nelle cose belle.


Per un Pane morbido al latte
Liberamente ispirata da lei
Con i ganci di una frusta elettrica ho impastato 500 gr di farina bianca con 
1/2 bustina di lievito di birra disidratato sciolto in 110 gr di acqua tiepida. 
Di seguito ho unito 110 gr di latte, 2 cucchiaini di miele e 1 cucchiaino scarso di sale. 
Infine ho unito 50 gr di burro molto morbido.
Ho continuato ad impastare fino ad avere un impasto lucido ed omogeneo.
Ho fatto lievitare coperto per 2 ore.
Dopodichè ho ripreso l'impasto e l'ho steso su un piano infarinato 
e ho dato la forma di un rettangolo con le mani ed infine ho arrotolato.
Ho inserito il pan bauletto ottenuto dentro uno stampo da plumcake.
Ho lasciato lievitare ancora per circa 1 ora.
Ho pennellato la superficie con latte.
Ho infornato per 30 minuti a 180°.

Sperate, sfornate. Godetevi il risultato.
Io ho fatto così.




Federica  


















venerdì 30 gennaio 2015

Focaccia senza impasto e la lettura ad alta voce con i bimbi.


Ci son due coccodrilli ed un orangotango..
due piccoli serpenti..
un'aquila reale..
il gatto e il topo.. l'elefante..
non manca più nessuno..
solo non si vedono i due leocorni..

Questa è la filastrocca che più piace canticchiare ai miei bimbi (o meglio Tommaso la canta e Ludovica è lì che lo contempla estasiata) ed anche io non posso far altro che cantarla e ricantarla per vederli contenti!
A casa nostra le filastrocche o canzoncine che dir si voglia hanno sempre il loro fascino. Le rime poi, fanno sempre colpo sui bimbi. Ed io mi diverto un sacco ad inventarne sempre di nuove, perchè so che fa loro molto bene soprattutto per lo sviluppo del linguaggio e l'ampliamento del loro vocabolario mentale.
Poi ci sono i libri, o meglio i libricini dapprima in gomma, morbidi che possono essere toccati, manipolati, condivisi e resi parte integrante della propria quotidianità, e poi quelli cartonati fino a quelli dalle pagine più sottili e di gran pregio al tatto, alla vista e soprattutto alla mente, quelli da leggere e quelli per sognare. 
I bimbi (anche i più piccoli) infatti, hanno estrema necessità di questi fedeli amici che, dapprima per le loro forme e materiali ed inseguito per le storie, sapranno regalare loro un rifugio sicuro nel quale poter sognare, conoscere, crescere.
Proprio per l'amore che da sempre nutro per la lettura, adoro tutte quelle possibilità che rendono noto a tutti la magia della lettura e  Nati per leggere è proprio questo, un progetto che aiuta a far capire l'importanza e la magia che sta nei libri. Grazie a questo progetto si ha la possibilità di comprendere quanto la lettura sia fortificante per ogni bambino soprattutto se a fargliela conoscere sono le figure di riferimento (meglio ancora se i genitori) in quanto cibo per l'anima. La lettura ad alta voce avrà anche e soprattutto nei bimbi più piccoli influenze positive sia sul piano relazionale che cognitivo, per non parlare del consolidamento che si avrà dell'abitudine alla lettura perchè come dicevo qui l'esempio aiuta a crescere.


Leggimi subito,leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima

La ricetta di oggi è una focaccia senza impasto davvero deliziosa e soprattutto stra-stra-stra facile. Di quelle cose che vengono al primo colpo, un prodotto finito da leccarsi i baffi. Una focaccia soffice all'interno e croccante all'esterno. I bordi forse, la parte più buona. Provare per credere.




Focaccia senza impasto di Giorgio Locatelli
Per la ricetta originale andate da lei
Di seguito le mie varianti
500 gr di farina (io 250 gr '0 e 250 gr tipo 1)
1/2 bustina di lievito di birra secco
1 cucchiaino di miele
470 gr di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extra vergine  
10 gr di sale

Emulsione (fa la differenza ;))
50 gr di acqua 
50 gr di olio evo
15 gr di sale

sabato 24 gennaio 2015

Gnocchetti di ricotta e cosa ci piace.


Ci piace mangiare bene, qui a casa.
Ci piacciono i cibi poco elaborati, semplici ma pieni di sapore.
Ci piace mangiare in casa, soprattutto nella stagione fredda perchè d'estate è un'altra storia.
Ci piace mangiare frutta e verdura in ogni loro declinazione, se poi è sotto forma di polpetta ancor di più (Tommaso insegna).
Non mi piace offrire alla mia famiglia cibi di dubbia o incerta provenienza. Infatti sono maniacale nella scelta.
Non mi piace se nell'etichetta non vengono specificati minuziosamente tutti gli ingredienti.
Non mi piace il cibo confezionato o già pronto.
E' per questo che cerco sempre di offrire (nel limite del possibile, ovvio) cibi freschi, magari del territorio e di stagione. Almeno ci provo!

Questi gnocchetti sono nati un pò così, per caso direi. Sbirciati in un vecchio libro e rimaneggiati a mio gradimento. Buoni, morbidi ma consistenti. Semplici ma saporiti. Come piace a noi.

Gnocchetti alla ricotta e salvia
Mescolare 300 gr di ricotta mista freschissima con un albume e un cucchiaio di acqua.
Unire 250 gr di farina (o un pò di più a seconda del grado di assorbimento della stessa)
 e un pizzico di sale aromatizzato. 
 Impastare energicamente fino ad ottenere un panetto morbido ma non troppo appiccicoso.
Fare tanti filoncini e ricavare da questi tanti gnocchetti fino ad esaurimento della pasta.
Cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata e con un filo d'olio. 
Una volta cotti (ci vorranno pochissimi minuti) scolarli e saltarli in una padella
in cui abbiamo fatto sciogliere una noce di burro con un filo d'olio insaporiti da 3-4 foglie di salvia.
Servire caldi.






mercoledì 14 gennaio 2015

La salvezza sta nei bambini e nel rispetto del mondo.


I bambini ti fanno amare la vita. Anche quando te ne dimentichi.
I bambini ti aiutano ad apprezzare il mondo. Anche quando vedi e senti cose che ti rattristano.
I bambini ti insegnano a stupirti di quello che ci circonda. Anche quando credi che ormai lo stupore non fa per te.
I bambini ti fanno capire che emozionarsi è bello. E tu, ti fai contagiare da questo.
I bambini ti educano al sorriso. E tu, non puoi non regalargiene e regalartene milioni.
I bambini ti aiutano a crescere. E tu, sai che inevitabilmente miglioreranno la tua persona.
I bambini sanno molto più di quello che riescono ad esprimere a parole. E tu, sai che il tuo compito è stargli accanto senza oppressioni ma con amore e rispetto.
I bambini sono saggi. Perchè vivono la vita come dovrebbe essere davvero vissuta. Con naturalezza, entusiasmo, onestà, ingenuità.
I bambini oggi più che mai possono aiutarci ad essere migliori. Tutti noi.

I bambini saranno gli uomini di domani. Inevitabilmente saranno, in parte, ciò che hanno avuto ad esempio. L'esempio è, per me, la forma più concreta di educazione. L'esempio per un bambino è dato dalle figure di riferimento, dai genitori.
Inevitabilmente i bambini però faranno a modo loro, prima o poi. Ma quel "a modo loro" mi auguro sia frutto di una giusta educazione e di un buon esempio. E' per questo che ogni giorno io e mio marito ci ripetiamo che l'esempio è quello che abbiamo in mano per far capire ai nostri due bimbi che l'amore, la tolleranza, il rispetto, l'onestà, la voglia di fare e di imparare sono le basi uniche sulle quali poter scegliere "a modo proprio" con consapevolezza.

Nella vita si cammina, si cade ma ci si rialza pure. Basta sapere come fare. Credo che un genitore debba, nel suo compito, aspirare a questo. Insegnare ai propri figli come fare a rialzarsi quando si cade. Perchè una persona vera è proprio quella che sa riprendersi dopo una battuta d'arresto e migliorare se stessa, sempre.
"A modo tuo" di Elisa. E' un pezzo che mi piace davvero. Melodia e testo. Tutto insieme. E credo che ben si addica a quanto ho scritto di getto, oggi.


Ai bambini le mele piacciono, quasi a tutti. La mela è rossa, dolce e a scuola spesso è uno dei primi frutti che ai bambini servono per imparare a leggere e a scrivere. E poi, inizia con la letterina "m" proprio come mamma. Insomma, sa di mamma.
Queste sfogliatine sono semplici e deliziose e profumano proprio di bambini, di amore, di casa.

Sfogliatine alle mele
Ispirata da lei e dalle sue bellissime foto

Tagliare 4-6 rettangoli da una confezione di pasta sfoglia 
..se l'avete di vostra produzione sarà ancor meglio :) ..
e disporli su due teglie ricoperte di carta forno.
Ora, sopra ogni rettangolo ricavato incidete con un coltellino affilato ma, 
senza tagliare fino in fondo la sfoglia, un rettangolo più piccolo al suo interno
..come per fare una cornice interna..
All'interno di questa sorta di cornice stendete un velo di marmellata di arance
.. ma anche di albicocche o del gusto che preferite..
Ricavate delle fettine sottili da due mele
..io non ho tolto la buccia, ma voi fate come preferite..
e diponetele sopra al velo di marmellata di ogni rettangolo.
Finite con un pò di zucchero di canna spolverato.
Infornate a 190° per 15-20 minuti
..o comunque fino a doratura..














Federica  




giovedì 8 gennaio 2015

La luce e ciò che amo. Mini hamburgerini zucca&patate.


Mi piace la luce.
Mi piace quella del mattino. Quella chiara, che riesce a rendere eterea qualsiasi cosa. Quella che non riesci a fissare quando guardi il sole. Quella che talvolta trovi anche in pieno inverno, magari nelle ore più calde e lievemente assolate. La stessa luce che mi piace rivedere quando cerco di fotografare quello che cucino. Non faccio fotografie perfette ma mi piace catturare la luce migliore per me, la stessa che migliora il mio umore, sempre.
Anche questi semplicissimi minihamburger di sana zucca illuminati dalle ore più calde di una fredda giornata invernale sembrano assumere un'aria quasi romantica, se vogliamo. E tutto questo grazie alla luce chiara e naturale che riesce a dare valore ad ogni cosa su cui riesca a posarsi. E quando si ha la fortuna di coglierla è giusto fermare l'attimo così, tanto per riporlo in uno dei cassetti della nostra memoria. Lo faccio con i piatti che preparo per la mia famiglia, lo faccio con i momenti passati insieme, lo faccio con quello che ho la fortuna di ammirare e di vivere, lo faccio con i miei figli, non per renderlo noto agli altri ma per stamparlo nella mia mente.

Quelli di oggi sono degli hamburgerini piccoli piccoli che ho preparato proprio ieri per il pranzo, e siccome quella  famosa luce era lì ad aspettarmi e siccome erano buonissimi oltre che davvero leggeri, ho deciso di fare loro qualche velocissimo scatto e buttare giù la ricetta.



Mini Hamburger zucca&patate

300 gr di zucca ammorbidita in padella con un filo di olio
2 patate lesse
1 uovo
due cucchiai di parmigiano reggiano
un cucchiaio di latte
pangrattato qb
sale

domenica 4 gennaio 2015

Il tempo passa, l'anima resta... anche nei dolci...





































Un anno ha chiuso le sue porte e all’interno di esso alcune cose hanno lasciato il passo ad altre. Il tempo in questo mio spazio sembra essersi fermato ma non nella vita… questo è certo!
Fuori il tempo ha decretato che le priorità in questo preciso istante dovevano essere altre… non per forza seguendo un ordine di importanza ma, semplicemente perché certe volte nella vita è così. Il mio tempo ora è fatto di bimbi, di amore, di allegria, di stanchezza, di latte (materno), di pannolini, di pappe (le prime), di suoni, di routine, di raffreddori, di tachipirina, di dinosauri e animali della savana (già perché ora Tommi è in fissa con loro), di disegni, di colori, di sorrisi.La vita è fatta di fasi – ne sono sicura- e ora la nostra fase è questa. Il tempo scorre veloce ed io, di questi momenti, non voglio perdermi neanche un istante, stanchezza e poco sonno compresi!Qui, ne sono certa, il profumo di dolci e di cose di casa però non è per nulla cambiato…è sempre lo stesso, per me. Ogni volta che apro queste mie pagine sento ancora l’odore di buono che sentivo il primo giorno che ho deciso di aprirle. La dolcezza che spero venga fuori dai miei dolci, beh, anche quella è sempre la stessa. Seppur i giorni passano e il tempo segna inevitabilmente la nostra persona credo che di fondo la nostra anima mantenga quel non so che di inalterato.. che ci contraddistingue. Mi piace pensare che ogni anima abbia insiti i punti cardine della persona che abita, ecco.

In questi giorni del dopo festa, in questi pomeriggi freddi che richiamano però ancora momenti di dolcezza e voglia di stare insieme, io provo a ripartire da me e dai dolci che mi piacciono. Le torte da credenza. Quelle che rimangono umide e compatte anche e soprattutto i giorni a seguire. Quelle che seppur un dolce sanno poco di zucchero. Quelle che ti consolano nei momenti di sconforto. Quelle fatte di ingredienti semplici ma buoni. Quelle che non di cui non puoi stufarti, mai.


Cake di farina gialla e cioccolato fondente al profumo d’arancio
Ingredienti per un cake medio

100 gr di burro (buono)
90 gr di zucchero di canna
2 uova
90 gr di farina di mais
30 gr di amido di mais
60 gr di farina (io tipo 1)
1 e ½ cucchiano di lievito per dolci
Vaniglia
2 cucchiai di marmellata di arance
Cioccolato fondenti in pezzi

Preriscaldare il forno a 170°. Rendere una crema soffice il burro con lo zucchero e la vaniglia. Aggiungere le uova, una alla volta, ed infine le farine con il lievito.
Da ultimo un cucchiaio di marmellata alla volta e il cioccolato a pezzi.
Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake. Versare e livellare il composto.
Infornare per 35 minuti. Prova stecchino.

Federica